L’Unione Europea sta considerando l’adozione di misure che potrebbero richiedere il ritiro di automobili eccessivamente obsolete?

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L'Unione Europea sta considerando l'adozione di misure che potrebbero richiedere il ritiro di automobili eccessivamente obsolete?

L’esponente del Parlamento Europeo appartenente alla Lega afferma che l’Unione Europea sta cercando di privare i proprietari del diritto di determinare autonomamente il momento in cui è opportuno dismettere la propria auto. Ciò corrisponde alla realtà?

 

Isabella Tovaglieri, eurodeputata della Lega, ha recentemente dichiarato che il divieto delle vendite di auto a benzina e diesel entro il 2035 è solo una facciata. Secondo la sua affermazione, l’Unione Europea sta cercando di ridurre l’uso di veicoli a motore endotermico molto prima di tale data, attraverso l’imposizione della rottamazione di veicoli ritenuti obsoleti. Questo si applicherebbe a veicoli con un “costo di riparazione superiore al valore di mercato”, a quelli che hanno superato il controllo tecnico nazionale per due anni consecutivi, a quelli che richiedono la sostituzione di motore o cambio, o a quelli con un’elevata usura di freni e componenti dello sterzo. Queste dichiarazioni hanno suscitato reazioni sui social media, contribuendo alla narrativa secondo cui l’Europa sta agendo in modo restrittivo nei confronti dei cittadini nel nome dell’ambientalismo.

Tuttavia, è cruciale esaminare la veridicità di tali affermazioni. La preoccupazione di Tovaglieri si basa su una proposta della Commissione europea datata luglio scorso, denominata “Regolamento per la gestione dei veicoli fuori uso”. È importante notare che quest’allarme non è nuovo, poiché in passato sono circolate informazioni simili su vari account social noti per diffondere notizie non verificate.

Il “Regolamento per la gestione dei veicoli fuori uso” è stato oggetto di discussione e non propone direttamente la rottamazione obbligatoria di veicoli considerati obsoleti. Si concentra invece sulla gestione sostenibile dei veicoli fuori uso e sull’aumento del riciclaggio dei materiali. È fondamentale esaminare attentamente il testo del regolamento per comprenderne appieno le implicazioni e valutare l’accuratezza delle affermazioni sulla presunta minaccia alla libertà dei proprietari di decidere quando rottamare la propria auto.

L'Unione Europea sta considerando l'adozione di misure che potrebbero richiedere il ritiro di automobili eccessivamente obsolete?Isabella Tovaglieri ha esposto le sue opinioni riguardo alle auto usate su Twitter

 

Contenuto della Proposta

La proposta in questione mira a rivedere le leggi esistenti che regolano i veicoli fuori uso e la gestione della riutilizzabilità, riciclabilità e recuperabilità delle automobili e delle loro parti. Attualmente, tali normative sono in vigore da oltre vent’anni. Secondo Bruxelles, l’aggiornamento di queste regole è necessario a causa del crescente numero di veicoli – oltre sei milioni all’anno in Europa – che raggiungono la fine del loro ciclo di vita. La gestione inadeguata di tali veicoli ha conseguenze quali la perdita di valore e l’inquinamento, spiega la Commissione in una nota ufficiale.

Obblighi Rivolti ai Produttori

La proposta si concentra principalmente sugli obblighi da introdurre durante la fase di produzione e costruzione dei veicoli. Si cerca di promuovere l’adozione di pratiche più sostenibili, come ad esempio una soglia minima del 25% di plastica riciclata utilizzata nella produzione di automobili. Queste disposizioni sono principalmente indirizzate ai produttori di auto. Tuttavia, la potente lobby dei produttori auto, l’Acea, ha già sollevato preoccupazioni riguardo agli impatti finanziari derivanti dall’incremento dell’uso di materiali riciclati.

Rottamazione Condizionata?

Per i proprietari di auto, le nuove misure non influiscono direttamente sulla proprietà in sé, ma si applicano nel momento in cui decidono di vendere il loro veicolo. Il regolamento non impedisce ai proprietari di qualsiasi tipo di auto, indipendentemente dallo stato in cui si trovano, di tentare di ripararle o farle riparare. Tuttavia, nel caso di vendita, il regolamento introduce norme che consentono alle autorità di stabilire se l’auto in questione è effettivamente idonea alla vendita o se è giunta al termine della sua vita utile. In altre parole, i proprietari possono conservare la loro vecchia auto per tutto il tempo desiderato, ma l’applicazione delle nuove norme scatta nel momento in cui decidono di venderla. Secondo il portavoce della Commissione Ue per i trasporti, Adalbert Jahnz, l’obiettivo di queste misure non è quello di gravare ulteriormente i cittadini con nuovi obblighi, ma di porre fine a un tipo specifico di frode: la vendita di veicoli rottamati come autovetture usate, quando in realtà non sono più in grado di circolare.

I parametri per determinare se un’auto è considerata “fuori uso”

Per procedere alla vendita di un’auto, è necessario rispettare una serie di criteri che determinano se il veicolo è considerato “fuori uso”. Il criterio generale stabilisce che l’auto deve essere riparabile; in caso contrario, viene classificata come “veicolo fuori uso” e non può essere commercializzata come auto usata. In particolare, Bruxelles specifica che un veicolo è considerato tecnicamente irreparabile se soddisfa almeno uno dei seguenti criteri:

  1. È stato smontato o ridotto in pezzi.
  2. È stato saldato o sigillato con schiuma isolante.
  3. È stato completamente bruciato, distruggendo il vano motore o l’abitacolo.
  4. È stato immerso completamente nell’acqua, superando il livello del cruscotto.
  5. Almeno uno dei seguenti componenti del veicolo non può essere riparato o sostituito:

    • Componenti di aderenza al terreno come pneumatici e ruote, sospensioni, sterzo, freni e relativi comandi.
    • Giunti e dispositivi di fissaggio dei sedili.
    • Airbag, pretensionatori, cinture di sicurezza e relativi componenti periferici.
    • La carcassa e il telaio del veicolo.
    • Componenti strutturali e di sicurezza con difetti tecnici irreversibili e non sostituibili, come invecchiamento del metallo, numerose spaccature degli strati di vernice o corrosione perforante eccessiva.
    • La riparazione del veicolo richiede la sostituzione del motore, del cambio, della carcassa o dell’intero telaio, comportando la perdita dell’identità originale del veicolo.

 

In aggiunta, “il veicolo è considerato economicamente non riparabile se il suo valore di mercato è inferiore ai costi necessari per le riparazioni richieste al fine di ristabilirlo in uno stato tecnico che consenta di ottenere un certificato di conformità nel Paese in cui è stato originariamente registrato”.

Infine, il “veicolo può essere giudicato tecnicamente irriparabile se:

• è stato immerso in acqua al di sotto del cruscotto con danni al motore o al sistema elettrico;

• le porte non sono fissate;

• presenta perdite di carburante o vapori con rischio di incendio ed esplosione;

• ha avuto fuoriuscite dal sistema a gas liquido con rischio di incendio ed esplosione;

• mostra perdite di liquidi operativi (carburante, liquido per freni, liquido antigelo, acido della batteria, liquido refrigerante) con rischio di inquinamento delle acque; o

• i freni e i componenti dello sterzo sono eccessivamente usurati.

Se una di queste condizioni è presente, viene eseguita una valutazione tecnica del veicolo per determinare se la sua condizione tecnica consente di ottenere un certificato di conformità nel Paese in cui il veicolo è stato inizialmente registrato”, conclude Bruxelles.